
I due volti dell’esperienza napoleonica
La presa del potere da parte di Napoleone può essere fatta risalire al colpo di Stato del 18 brumaio (9 novembre 1799). Tuttavia la figura del generale corso aveva assunto un’enorme influenza nella politica francese già a partire dal 1796-97, in conseguenza della vittoriosa campagna d’Italia, magistralmente condotta ai danni dell’Austria. Nemmeno il parziale insuccesso della campagna d’Egitto del 1798 riuscì a indebolire significativamente il suo prestigio, che, all’atto della crisi di consenso nella quale versava il governo del Direttorio, fu utilizzato come grimaldello, per scardinare gli equilibri di potere in Francia.
L’età napoleonica fu per la Francia e per l’Europa un’esperienza apparentemente contraddittoria. Il ventennio compreso tra il 1795 e il 1815 fu caratterizzato da un pressoché costante stato di guerra e, tuttavia in molti Paesi penetrarono lo spirito, gli ideali e le conquiste legislative della Rivoluzione francese, al seguito delle armate napoleoniche. La Francia, dopo aver abbattuto la monarchia, aver vissuto l’esperienza della Repubblica, del Terrore giacobino e del Direttorio, si ritrovò ad avere, a partire dal 1799 e ancor più dal 1804, un governo imperiale, autoritario, personale, del tutto simile a quello monarchico. Le conquiste della rivoluzione non furono però accantonate e a queste fu affiancato un nuovo ed evoluto Codice civile.
Nell’arco di vent’anni, nel continente si formarono sette coalizioni antifrancesi, ognuna delle quali comprendeva le maggiori potenze europee. Ciò aiuta a comprendere come l’Europa del 1815 fosse uscita prostrata dall’età napoleonica. Nonostante ciò, la dominazione francese aveva gettato in molti Paesi il seme dello spirito nazionale e dell’insofferenza verso la dominazione straniera e la prassi di Antico regime. Molti di questi semi sarebbero germogliati nel corso del XIX secolo ridisegnando la carta politica del continente.
Il dominio sull’Europa: gli anni 1805-1808
La Francia napoleonica raggiunse il suo apogeo politico e militare negli anni compresi tra il 1805 e il 1808. Nel 1804 si erano verificati due importanti eventi. La Francia si era dotata di un nuovo Codice civile, che disciplinava tutti i settori del diritto e rappresentò, dal punto di vista giuridico, il compimento della rivoluzione e il superamento dell’Antico regime. Nel mese di dicembre, inoltre, Napoleone si era autoincoronato “imperatore dei francesi”, alla presenza e con la consacrazione del pontefice Pio VII. Nel 1805, nonostante la pace di Amiens, stipulata pochi anni prima, ripresero le ostilità con la Gran Bretagna. Nei pressi di Trafalgar, l’ammiraglio Nelson distrusse la flotta francese. Riconquistato il dominio sui mari, gli inglesi promossero la formazione di una nuova coalizione antifrancese.
Napoleone, abbandonati i propositi di invasione delle isole britanniche, fece marciare il suo esercito nel cuore della Germania. Sorprese e sconfisse gli austriaci a Ulm, quasi senza combattere, e poche settimane più tardi, il 2 dicembre 1805, ottenne una schiacciante vittoria sulle truppe austro-russe ad Austerlitz, in Moravia. Fu questa forse la vittoria più prestigiosa della carriera di Napoleone. La successiva pace di Presburgo fu durissima e determinò il controllo pressoché totale della Francia sul continente europeo.
Nel 1806 la Prussia cercò di muovere guerra alla Francia, ma, sconfitta a Jena e Auerstadt, dovette capitolare, mentre Napoleone entrava a Berlino. Subito i francesi rivolsero la loro attenzione a est, per debellare definitivamente la minaccia russa. Le truppe dello zar furono sconfitte a Eylau e Friedland, costringendo Alessandro I alla pace, siglata a Tilsit, il 25 giugno 1807.
Ottenuto il controllo dell’Europa continentale, Napoleone promosse un blocco continentale nei confronti della Gran Bretagna, precludendo alle navi inglesi l’ingresso nei porti europei, cercando così di soffocare economicamente la Gran Bretagna. La Francia appariva in totale controllo della situazione politica, militare ed economica, tuttavia le cose erano destinate a cambiare nel volgere di pochi anni, determinando il progressivo crollo dell’Impero francese e la fine dell’epopea napoleonica.
L’ascesa politica di Napoleone
Individua quali tra le seguenti affermazioni sono vere e quali false.
Il dominio francese sull’Europa
I trattati di pace stipulati, o per meglio dire imposti, dalla Francia tra il 1805 e il 1807 determinarono la supremazia di quest’ultima sul continente. Di seguito troverai elencate alcune tra le condizioni di pace e le determinazioni territoriali stabilite dai trattati di Presburgo e Tilsit. Associa ciascun elemento alla pace corrispondente.
Il blocco continentale
Nel novembre del 1806 venne decretato il blocco continentale, che vietava l’attracco nei porti europei alle navi inglesi. Napoleone riteneva in questo modo di poter colpire duramente l’economia britannica.
Descrivi brevemente quali furono gli effetti e i limiti del sistema continentale di blocco.
Rispondi.
L’età napoleonica: compimento o tradimento della rivoluzione?
Il dibattito storico su che cosa abbia rappresentato l’età napoleonica è sempre stato vivo e non è giunto a conclusioni univoche.
Facendo affidamento sulle tue conoscenze e competenze, quale giudizio ti senti di esprimere in merito a questa vicenda storica?
Secondo te l’esperienza napoleonica rappresenta la continuazione di quella rivoluzionaria francese o la brusca conclusione della stessa?
Discutine insieme ai tuoi compagni di classe, argomentando la tua posizione.
Rifletti poi su questa citazione, attribuita a Maximilien de Robespierre: «Nessuno ama i missionari armati» .
Quale ritieni possa essere il suo significato? Pensi vi siano episodi storici dell’età napoleonica rappresentabili attraverso il significato della stessa?